16 maggio 2007

Il dialetto ebolitano e l' etimologia greca


Tabella di comparazione linguistica


Le ripetute visite al centro antico di Eboli, al museo archeologico e alla mediateca, le esplorazioni del territorio, durante l’ orario scolastico ed extra-scolastico, sono stati i presupposti e la cornice della ricerca territoriale sui contenuti previsti dalla programmazione del curricolo locale riservato alle classi terze della nostra Scuola.
Quest’ anno, tra le unità di apprendimento, abbiamo scelto di approfondire la prima, laddove si parla degli insediamenti greci alla fine del VIII sec. a.C., con un lavoro di ricerca e comparazione linguistica tra il dialetto ebolitano e il greco antico.
Già lo scorso anno ci occupammo in modo specifico della tradizione orale di Eboli, e gli Alunni si cimentarono nei proverbi ebolitani, recitandoli anche al microfono con pubblicazione sul radio blog del “Caffè Letterario Puntoedu”:
http://caffeletterariopuntoedu.splinder.com/ Ascolta i "PROVERBI IEVULESI" nel menu in alto a destra.
Punto di riferimento per la suddetta comparazione linguistica è stato il libro del prof. Costantino Pirone Contributi di ricerche sulle origini della Città di Eboli”, una copia del quale, con dedica, mi fu donata dallo stesso autore anni fa.
La tesi dell’ influenza diretta della lingua greca antica sul dialetto ebolitano, ci è sembrata molto interessante, suggestiva, e suffragata da prove.
La scelta di occuparci di una simile ricerca è nata soprattutto dalla constatazione che il dialetto è, per i bambini di oggi, quasi una lingua straniera, perché poco conosciuta e raramente compresa.
E la lingua, si sa, è tra i “reperti” più significativi della cultura locale. Non si può fare ricerca territoriale senza occuparsi anche della lingua locale.
Siamo partiti dunque alla scoperta di questa misteriosa lingua attraverso le testimonianze familiari e parentali. I bambini hanno chiesto alle persone di famiglia di una certa età se conoscevano il significato e la rispettiva traduzione in italiano di alcuni termini dialettali.
In classe avevo loro presentato alcuni vocaboli in tre versioni: dialetto, greco antico e italiano, facendo notare la somiglianza straordinaria con il greco antico di molti vocaboli del nostro dialetto.
Dall’ inchiesta fatta dai bambini è nato un lavoro molto interessante sotto il profilo dell’ appartenenza culturale, destando in essi una grande meraviglia, mista ad orgoglio, e una rivalutazione della lingua locale, considerata fino ad allora, non solo lingua estranea, ma deprecabile perché “non colta”.
La preparazione di tabelle comparative, le inchieste, hanno portato alla scoperta dell’ etimologia, e, attraverso l’ uso del dizionario, se n’ è avvantaggiato anche l’ italiano.

L' ultimo vocabolo (catacatascia) è risultato molto affascinante. Anche per me il dialetto era, durante gli anni giovanili, una lingua quasi straniera. La riscoperta del dialetto come lingua “nobile” è stata per i bambini un grande evento.
Filastrocca ebolitana
CATACATASCIA
SCINNE ABBASCE
CA TE VOLE MASTU R' ASCE.
Si NUN ME RAIE E CHIAVE RA CASCIA
TE SCASCE A CASCE!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il giorno 17\05\07 siamo andati a casa di Giuseppe De Prisco abbiamo
visto tanti animali carini ed erano
affezionati a GIUSEPPe.
POI siamo andati a mangiare cose
buone come dolci .
Caprette, conigli , maiali è galline. poi ce ne siammo andeati
perche era arrivato il pullman.

SERAFINA SIANI