26 maggio 2007

LAIKA NEL NEOLITICO: un nuovo brano per il romanzo su Laika


Il villaggio si trovava al centro di un’ isola circondata da un mare caldo e azzurro, folta di alberi dall’ alto fusto con molte capanne di paglia e di legno.
Gli abitanti del villaggio si spaventarono molto nel vedere quello strano oggetto da cui uscì una Laika altrettanto spaventata.
I più giovani del villaggio iniziarono una danza intorno alla macchina del tempo in onore dell’ essere venuto dallo spazio.
Laika si sentì onorata da una simile accoglienza.
Essere trattata come una dea era per lei una grande soddisfazione se pensava a come molti esseri umani trattavano gli animali.
Lo stregone del villaggio si avvicinò a Laika avvolgendola in un bagliore di luce; incidendo poi sulla zampa anteriore destra un simbolo a forma di cerchio con un triangolo al centro; il triangolo rappresentava una montagna mentre il cerchio era l’ Universo, per significare che Laika era un dono del cielo e il suo essere era l’ altezza dello Spirito.
- Oh, essere che sei venuta sotto le spoglie di un cane, aiutaci a fermare la furia del vulcano che tra poco sputerà fuoco e distruggerà il nostro villaggio! –
Non aveva ancora finito di parlare che si udì il brontolio del vulcano che si stava risvegliando da un lungo sonno.
Tutta la gente del villaggio iniziò a correre di qua e di là, terrorizzata; le madri avvolsero i figlioletti nelle pelli e se li legarono al petto; i cacciatori si armarono di lance e accette e raccolsero la popolazione più giovane per guidarla alla salvezza verso le vicine caverne.
A questo punto Laika gridò:
- Fermatevi! Ho un’ altra soluzione per la vostra salvezza! –
Mentre il villaggio era sconvolto dal terrore della prossima eruzione, Laika aveva fatto un’ altra scoperta: nell’ abitacolo della macchine del tempo c’ era un terzo pulsante che non aveva mai notato prima. Al centro vi era raffigurato un cerchio vuoto e Laika pensò che si trattasse di un orologio senza lancette. Poteva quindi servire a fermare il tempo!
Lo premette con forza e tutto si bloccò; la gente che correva, il vulcano che smise di brontolare e di emettere fumo. Nel cofano della macchina del tempo Laika trovò pure un sottomarino gonfiabile sul quale caricò con molta fatica tutti gli abitanti del villaggio ch’ erano rimasti immobili dopo il blocco del tempo.
Per un tempo indefinito la nostra eroina trasportò uomini, donne, bambini ed animali fino a che tutti furono a bordo.
Era una sensazione strana quell’ assenza di tempo: un silenzio assoluto, l’ immobilità totale che suscitavano in Laika disorientamento; essa era l’ unico essere non soggetto alla sospensione del tempo…

Il viaggio verso la salvezza era giunto al termine. Navigando sotto il mare azzurro e caldo il sommergibile emerse finalmente sulle rive di un’ Isola Bellissima, molto lontana da quella da cui erano partiti.
Era la nuova patria degli abitanti del villaggio.
Grida di gioia, ringraziamenti all’ essere venuto dal cielo a lungo echeggiarono nell’ aria cristallina dell’ Isola Bellissima, il tutto accompagnato da canti e danze in onore della salvatrice.

Nei giorni seguenti in una grande grotta fu realizzata una pittura rupestre in cui fu raffigurata la loro avventura: Laika vi appariva vestita con lo scafandro e la tuta spaziale che emetteva una grande luce.


Gli Alunni della 3^ C

Continua….

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me mi piace molto contribuire al romanzo su di laika perchè stò vedendo che ho molte idee da esprimere.

Miriam Paoletta